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Da salvatori della Patria a notai del commissariamento

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https://www.open.online/2023/04/27/patto-di-stabilita-italia-cosa-succede/

La riforma della UE  relativa al patto di stabilità europeo impatterà pesantemente sui bilanci degli stati nazionali ad alto indebitamento, ma soprattutto sull’Italia.

Il nostro paese arranca dietro tutti gli altri con un debito annuale del 145 per cento, cioè una volta e mezza l’intera ricchezza che produciamo.

Rientrare da questa voragine sarebbe un’impresa immane per qualsiasi governo che avesse un grammo di credibilità e competenza in più di quello attuale, figurarsi come potrà andare con Giorgetti.

I costi per il cosiddetto ”servizio del debito” impongono al governo di trovare tra gli 8 e i 15 miliardi all’anno, a seconda che si preferisca una soluzione di pagamento in quattro o sette anni.

È una quantità enorme di denaro che, rebus sic stantibus, sarà cercato in ulteriori tagli al sociale -sanità, scuola, pensioni – e non nella lotta all’evasione fiscale, nell’adozione di un sistema impositivo più equo, nell’eliminazione degli sprechi dello Stato o, infine, nell’interruzione dei finanziamenti all’economia di guerra.

Tra una supercazzola e l’altra di Schlein vorrei tanto che il PD per primo, oltre a criticare giustamente il governo per le sue scelte sbagliate, formulasse proposte proprie con tanto di numeri e non solo slogan per sardine e unicorni ammaliati dal “ton sur ton”.

Insomma roba in grado di convincere anche solo la metà  di quel 45% di italiani che non vota e non le circonlocuzioni verbali che fanno guardare tra loro i giornalisti a domandarsi: “Cazzo ha detto questa?”

Non nascondo un certo nervosismo di fronte al momento attuale, soprattutto perché da veteromarxista cisgender quale sono vedo, per altre vie, lo stesso nervosismo nelle agenzie di rating nei confronti dell’Italia.

E quando leggo che non c’è il rischio di un declassamento dietro l’angolo, immagino già la Grecia alle porte.

🌹🏴‍☠️

 

 

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Esimio "signor nessuno", anarcoinsurrezionalista del tastierino, Scienze politiche all'Università, ottico optometrista per campare. Se proprio devo riconoscermi in qualcuno, scelgo De André. Ciclista da sempre, mi piacciono le strade in salita. Ci si vede in cima.
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